REALIZZAZIONE DI NUOVO EDIFICIO SCOLASTICO – CIPRESSA

 

 

Anno di ultimazione 2013

Committente: Comune di Cipressa – Categoria Prevalente OG1 – Importo Lavori 1.800.000 €

CATEGORIA INTERVENTO : Realizzazione di nuovo edificio per servizi

Intervento previsto in VARIANTE allo Strumento Urbanistico Generale e relativa variante allo stesso, approvati con D.P.G.R. n 228 del 18/02/1982 e D.P.G.R. n 366 del 24/0/1987

Area di Intervento e  Ambito circostante

L’analisi del contesto ambientale, o meglio del site-contest, è stato sicuramente il primo tassello affrontato nella progettazione

Fondamentale lo studio dell’esposizione, del campo visivo libero, degli assi progettuali di riferimento; in particolare abbiamo:

Esposizione L’area in esame è allineata secondo una direttrice est-ovest che garantisce un soleggiamento ininterrotto dalle prime ore del giorno fino al tramonto.  Questa particolare esposizione suggerisce l’utilizzo di ampie superfici vetrate atte a massimizzare lo sfruttamento dell’illuminazione naturale e l’impiego di sistemi alternativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Campo Visivo Libero L’area di intervento gode di un ampio campo visivo libero: questa particolare caratteristica suggerisce la realizzazione di una struttura fortemente trasparente, dove i vuoti prevalgono sui pieni, una struttura “aperta” verso il mare e il territorio circostante; chiusa verso la collina subito a ridosso del palazzo del Comune.

Foto stato attuale

Descrizione intervento

Dall’analisi dell’area di intervento e delle realtà edilizie in essa presenti, emerge una assoluta mancanza di omogeneità architettonica che possa costituire uno stimolo operativo. Si tratta, in sostanza, di intervenire su di un contesto eterogeneo, privo di un preciso disegno d’insieme e scarsamente caratterizzante.

L’intervento in progetto deve quindi esso stesso divenire il fulcro compositivo dell’area: il suo disegno e la tecnologia costruttiva applicata, devono caratterizzare e qualificare una zona attualmente ibrida e poco significativa da un punto di vista architettonico.

Realizzato con una struttura in c.a. con maglia rettangolare, il volume a progetto, due piani fuori terra, completato da una  copertura piana suggestiva e “leggera”, è un contenitore ortogonale che ospita al proprio interno, 5 aule per la didattica, una sala computer e un laboratorio tecnico più una serie di servizi igienici e di spazi  accessori.

La distribuzione orizzontale avviene mediante due corridoi centrali collegati verticalmente da un unico corpo scala interno che permette inoltre  di raggiungere il campo da calcio alle spalle del Palazzo del Comune e  il piano di copertura attrezzato per  l’installazione  di  sistemi  alternativi  per  la produzione di energia da fonti rinnovabili.

I due corridoi interni hanno poi la funzione di collegare le diverse aule con le vie di fuga poste esternamente all’edificio agli estremi degli stessi ballatoi distributivi.

L’atrio di ingresso al volume a progetto è costituito da un ampio porticato che trova la sua naturale collocazione fra la nuova scuola elementare e il Palazzo del Comune: tale spazio non sarà infatti solo luogo di ingresso all’istituto scolastico ma piuttosto elemento di connessione fra le diverse funzioni pubbliche e sociali ospitate all’interno dei due edifici.

Le scelte formali e distributive operate, l’articolazione degli spazi e delle funzioni, la composizione del volume e il disegno dei prospetti ricercati nel progetto sono il risultato di una serie di principi cardine del nostro modo di intendere il “fare architettura”:

Integrazione con il contesto ambientale e cittadino;

Comfort indoor;

Elevata accessibilità;

Fruibilità delle strutture sia a livello individuale che sociale;

Efficienza energetica e minimizzazione dei costi di gestione;

L’intervento in progetto propone un edificio il cui disegno e la tecnologia costruttiva applicata sono legate al presente: l’effetto globale è semplice, elegante, leggero, pulito, tecnologico e trasparente e si armonizza al contesto ambientale.

Sostenibilità Ambientale

L’architettura contemporanea ha spesso dimenticato il rapporto che deve esistere tra forma, dimensione e contesto climatico–ambientale, trascurando gli effetti e i contributi che, dal punto di vista termico e della luce naturale, possono essere indotti su un organismo edilizio da parte dell’habitat circostante.

Una delle funzioni fondamentali che l’edificio viene ad assumere è quella di alleviare il carico ambientale dell’ambiente fisico esterno, in modo da creare, tra “l’interno” e “l’esterno”, uno “spazio artificiale” nel quale risulti agevole compiere tutte le attività richieste dalla civilizzazione.

L’atto progettuale deve essere essenzialmente una sintesi, al livello più alto possibile, di esigenze funzionali ed estetiche.

Il prodotto architettonico deve essere giudicato, non solo da un punto di vista meramente visivo, ma anche funzionale: il volume progettato non è fatto per essere ammirato (o denigrato)  da spettatori estranei, bensì per essere utilizzato intensamente e vivificato dalla presenza attiva di spettatori-fruitori.

L’attenzione è stata posta dunque su quelli che sono i problemi relativi alle scelte dell’orientamento dell’edificio, alla distribuzione differenziata degli ambienti, all’illuminazione naturale e alle schermature solari degli ambienti all’aperto e a involucro trasparente.

Ai fini del risparmio energetico e del comfort visivo dunque, negli ambienti in cui vengono svolte le diverse attività didattiche, è stata favorito lo sfruttamento della luce naturale, posizionandoli sul fronte sud dell’edificio; mentre gli spazi destinati alla distribuzione e ai locali accessori sono stati collocati nella zona nord a ridosso della collina retrostante.

Il volume è stato orientato privilegiando il più possibile la direzione sud-nord, in modo tale da consentire un controllo ottimale dei parametri ambientali, massimizzando gli apporti solari invernali, diminuendo le dispersioni di calore e consentendo un facile controllo del surriscaldamento estivo.

Molta attenzione è stata poi dedicata all’ombreggiatura delle superfici trasparenti e degli ambienti esterni; per evitare il surriscaldamento dei locali interni, le superfici vetrate, sono state integrate con schermature solari fisse realizzate con doghe in legno, diversamente spaziate, poste orizzontalmente su struttura metallica, quasi a formare una doppia pelle: un “velo” impalpabile, tecnologico ma allo stesso tempo “naturale”, che in modo selettivo ombreggia gli spazi interni regolando l’incidenza diretta dei raggi solari senza comprometterne però il “potere illuminante” e senza limitare la visuale dall’interno verso l’esterno.

In ultimo, la copertura, attrezzata per l’installazione di sistemi alternativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili e completata – nella parte posteriore, per meglio integrarsi con  la fasce vegetale retrostante – da un sistema di copertura di tipo a  tetto  verde, oltre a   migliorare  l’inserimento  nel  contesto ambientale offre  un   contributo   notevole   all’efficienza  energetica   dell’edificio.

Grazie alla particolare scelta nella realizzazione della copertura, secondo le nuove direttrici del contenimento energetico, il volume costituisce un organismo edilizio tecnologicamente innovativo, caratterizzandosi quale elemento capace di reagire agli eventi atmosferici, trasformandoli in energia vitale.

Progettazione architettonica

Arch. Riccardo Torello

Arch. Andrea Barla

Progettazione strutturale

Ing. Gian Piero Bertora

Progettazione impianti fluido meccanici

Ing. Nicola Novaro

Progettazione impianti elettrici

Ing. Giuseppe Rebuttato

Progettazione e coordinamento sicurezza

Ing. Gian Claudio Papone

Impresa Appaltatrice

Negro F.lli Costruzioni Generali SpA

Responsabile del procedimento

Geom. Giacomo Amerio

Collaudatore statico ed amministrativo

Ing. Guido Ferri